Breve storia del Castello Medioevale di Monastero Bormida
Monastero Bormida è un suggestivo borgo della Langa Astigiana, in un territorio ricco di fascino e di buoni motivi per una visita: sentieri, antiche pievi e torri medioevali, prodotti tipici di alta qualità ne fanno una meta ambita soprattutto dal turismo straniero, a pochi chilometri dalle terme di Acqui, dalle cantine sotterranee di Canelli, dai grandi vini e dai tartufi di Alba.
Fu fondato dai monaci benedettini intorno al 1050 arrivati da San Benigno Canavese (Abbazia di Fruttuaria) e chiamati dai Marchesi Aleramici del Monferrato, per dissodare e seminare le terre devastate dalle invasioni dei Saraceni.
Fondarono in primis il monastero, che corrisponde all’attuale castello, e poi tutt’intorno il centro abitato. Della struttura originaria rimangono la torre campanaria, in stile romanico, e alcuni tratti delle mura del castello, oltre al ponte sul fiume Bormida, che, nonostante piene e alluvioni, resiste ancora nelle sue forme originarie del XIII secolo.
Poi, nel 1398, la comunità benedettina abbandonò il paese e si trasferì nel monastero di San Bartolomeo ad Azzano d’Asti. Il beneficio da ecclesiastico divenne feudale e nel corso dei secoli vi si succedettero i Marchesi Del Carretto e Della Rovere, che trasformarono il convento in castello costruendo le torri e le strutture interne (di fine ‘300) e poi abbellendolo nel ‘500 e nel ‘700, soprattutto nelle decorazioni murarie e pavimentali interne, molto suggestive e oggetto di un recente restauro.
Dopo che furono aboliti i privilegi feudali il castello passò alla famiglia genovese dei Polleri, di cui tanto parla Augusto Monti – scrittore e insegnante nativo di Monastero – nelle sue opere. Infine a partire dal 1880 il castello diventa proprietà del Comune il quale negli ultimi anni è riuscito a portare avanti molti lavori di ristrutturazione sia esterni che interni tra cui la realizzazione di un’area museale oggetto di importanti mostre ed esposizioni temporanee.
L’Associazione Museo del Monastero è stata costituita proprio per dare continuità alla valorizzazione di questo importante patrimonio storico e artistico e per inserire la struttura in un circuito culturale più ampio, sia nell’ambito della Valle Bormida, sia in vista della costituzione di un Polo Museale Astigiano.